"Sabriel" di Garth Nix

Io e i grandi classici del fantasy, come ormai mi è ben noto dopo qualche esperienza di lettura poco piacevole, purtroppo non andiamo d'amore e d'accordo. Mi son detto che magari con Sabriel, altro grande classico del fantasy, osannato dai più grandi autori del genere dei nostri giorni (nomi illustri come quelli di Brandon Sanderson, Leigh Bardugo, Laini Taylor), potesse andare diversamente. Purtroppo anche questa volta non è andata come speravo, e ritengo che questo sia un altro di quei casi in cui l'hype dietro questa recente uscita abbia elevato questo libro a qualcosa che effettivamente non è.

Sabriel è il primo libro della trilogia del Vecchio Regno (o la trilogia di Abhorsen) e racconta la storia della protagonista (Sabriel per l'appunto) e del suo viaggio nelle terre del Vecchio Regno che, a seguito della morte del padre, adesso dilaga nel caos per via dell'avvento delle creature provenienti dal regno della Morte. Sarà compito di Sabriel scoprire il mistero dietro la m*rte del padre e affrontare le conseguenze della sua scomparsa per salvare il Vecchio Regno. Le atmosfere trasmesse da questa storia fin da subito mi hanno parecchio affascinato: una sorta di Medioeval Fantasy in chiave Dark, caratterizzato da un sistema magico abbastanza suggestivo, la cui fonte di potere deriva dalla Briglia, cui attinge la stessa Sabriel per affrontare le creature che incontrerà nel suo viaggio e per viaggiare tra il Regno della Vita e il Regno della Morte.

Il Problema che è emerso fin da subito dalla lettura di Sabriel, ma anche da altre letture appartenenti a questo sottogenere del fantasy, è che purtroppo non bastano delle belle idee per creare una storia accattivante: ho trovato i personaggi di Sabriel, Touchstone e Mogget molto stereotipati e molto poco caratterizzati, talmente tanto da risultare piatti e per nulla coinvolgenti dal punto di vista emotivo; lo stile di scrittura è risultato a mio parere troppo semplice per l'effettiva portata della storia: la trama (unico punto di forza positivo di Sabriel) scorre abbastanza facilmente, ma mi sono ritrovato molto spaesato all'interno del Vecchio Regno; WorldBuilding e Sistema magico, per quanto accattivanti e suggestivi, non sono stati descritti nel migliore dei modi, e in parecchie scene mi sono ritrovato in difficoltà nell'orientarmi spazialmente nei luoghi in cui si svolgevano determinate azioni: vengono date per scontate delle nozioni sul sistema (ad esempio la struttura del Regno della M*rte el funzionamento delle campane necromantiche), i cui scopi e le basi restano abbastanza caotici e nebulosi.
Al di là dei diversi problemi riscontrati nella lettura di Sabriel, è opportuno comunque considerare che si percepisce molto che si tratti di una scrittura abbastanza datata (il libro è stato pubblicato infatti nel lontano 1995) e che è facile comprendere come molti dei topoi appartenenti al fantasy young adult siano stati iniziati proprio da Sabriel: in virtù di ciò se avessi scoperto Sabriel tempo fa, quando feci il mio ingresso nel mondo della lettura fantasy, probabilmente avrei amato questa storia, che adesso, purtroppo, porta dietro di sé il peso di anni e anni di pubblicazione di saghe che, pur partendo da questi topoi e mantenendoli, hanno rivoluzionato il genere e lo hanno reso decisamente più dinamico e attuale.
Con Sabriel ho avuto l'ulteriore conferma che forse i grandi classici del fantasy Young Adult/middlegrade non fanno per un lettore come me avvezzo a delle dinamiche più fresche e attuali e con una maggiore predilezione alle storie character driven, piuttosto che plot driven o comunque che tendono a far leva soprattutto sulle caratteristiche del WorldBuilding e del Sistema magico. Non penso che continuerò la trilogia, ma ringrazio comunque @lainya_fazieditore / @fazieditore per avermi inviato la copia digitale del libro e averlo potuto leggere con qualche giorno di anticipo rispetto alla data di pubblicazione.
Il Vecchio Regno resterà senz'alcun dubbio fra le ambientazioni più affascinanti e suggestive che abbia letto, ma al di là di ciò, di Sabriel penso che non mi resterà molto altro impresso, trattandosi di un classico del fantasy che, pur avendo fatto la storia a suo tempo, ora si rivela essere decisamente surclassato da altri attuali caposaldi del genere.
Voto: 3/5 🌟