"La Casa sul Mare Celeste" di TJ Klune

15.06.2022

Questo è uno di quei libri di cui c'è veramente poco da analizzare, e non perché non mi sia piaciuto o perché non abbia dei dettagli rilevanti, ma perché una mera analisi del testo non darebbe giustizia alla quantità di amore e accoglienza che questo libro è in grado di trasmettere. Dopo che quasi tutt* hanno letto questo libro, finalmente con grande ritardo mi sono approcciato anche io alla lettura de La Casa sul Mare Celeste di TJ Klune, di cui ho letto esclusivamente Wolfsong, paranormal romance che apre la tetralogia di Green Creek, e il risultato è stato totalmente fuori da ogni mia possibile aspettativa: anche questa volta mi attendevo una lettura leggera, semplicemente per staccare da qualche romanzo più impegnativo, e invece mi sono ritrovato fra le mani una storia in grado di emozionarmi come pochi altri libri sono riusciti a fare, perché più che mai ho rivisto tanto di me stesso fra le pagine de La Casa sul Mare Celeste.

La Casa sul Mare Celeste è un fantasy (aggiungerei molto "soft") autoconclusivo racconta la storia di Linus Baker, assistente sociale con il ruolo di "sorvegliare" il corretto lavoro degli orfanotrofi che ospitano dei bambini molto particolari, perché dotati di poteri magici che devono imparare a controllare, e che proprio per questo sono temuti dalla società in cui vivono. Linus è stato un personaggio con cui sono entrato subito in empatia: un mestiere del genere richiede cuore e tanto amore verso il prossimo, eppure la monotonia della vita di Linus lo aveva spento, lo ha portato a svolgere freddamente il suo lavoro nonostante lo amasse, perché, come dice TJ Klune in un capitolo, Linus sapeva di essere ormai una stella che brillava meno delle altre. Il suo incarico speciale nell'orfanotrofio dell'isola di Marsyas rappresenterà la sua svolta, l'inizio di qualcosa che probabilmente avrebbe dato una nuova occasione alla sua vita, che avrebbe dato nuovi colori da spargere sulla propria tela.

La trama in sé non è ricca di particolari avvenimenti e procede abbastanza lentamente, ma ciò non è il vero fulcro della storia, perché la Casa sul Mare Celeste è un romanzo fortemente Character Driven: il vero perno della storia è rappresentato dalle relazioni che Linus creerà con i gioiosi ed estremamente particolari bambini che popolano l'orfanotrofio, la vera e propria Casa sul Mare Celeste; Lucy, Talia, Phee, Sal, Chaunchey e Theodore, che Linus inizialmente guarderà con distacco, se non addirittura terrore in talune occasioni, insieme al responsabile della struttura, il misterioso Arthur Parnassus, rappresenteranno il nucleo di questa piccola famiglia che entrerà inaspettatamente nella vita di Linus. Centrale risulta dunque, come di consueto nei libri di Klune, il tema della Found Family, perché qualsiasi luogo, qualsiasi gruppo di persone che è in grado di far star bene noi stess* può essere considerato famiglia, e quindi casa. Nel corso della storia saranno svariate le interazioni fra i diversi i personaggi, di cui si evidenzia una tangibile crescita, non solo personale ma anche nei legami con il prossimo, rafforzando sempre di più il legame collettivo che unisce queste anime.

La Casa sul Mare Celeste inserisce elementi fantasy che assumono un ruolo marginale all'interno della storia principale, motivo per cui non è presente un ampio approfondimento del WorldBuilding e del sistema magico, cosa che, vista l'impostazione e il tema principale di questa storia, non mi è particolarmente pesata. Se c'è una cosa che ancora non mi so spiegare a parole è la capacità di Klune di saper scrivere facendoti sentire al sicuro tra le pagine di un libro: lo stile dell'autore non è particolarmente complesso, non ha nulla di arzigogolato, ed è caratterizzato da una semplicità disarmante in grado di colpire dritto al cuore del lettore. Non nego che Klune più volte mi abbia portato sull'orlo della commozione con questa storia, e più volte è riuscito a farmi scendere le lacrime: non si trattava soltanto di essere stato parte di una famiglia, di essere dentro una storia che mi infondesse dolcezza e amore, ma di avere pensato più volte durante la lettura la frase "mi sento compreso, perché anche io più volte penso che sono/sarò così", alleviandomi da un profondo senso di solitudine e infondendomi una speranza che probabilmente nessun altro libro è stato in grado di trasmettermi. Certo, forse a tratti un po' sdolcinato, un po' stucchevole, ma questa storia penso avesse bisogno di essere dolce in tutti i modi possibili, perché altrimenti non sarebbe riuscita nell'intento di cullarmi fra una battuta di dialogo e l'altra, fra una descrizione e l'altra, fra una carezza al cuore e l'altra.

Cover della versione italiana de "La Casa sul Mare Celeste"
Cover della versione italiana de "La Casa sul Mare Celeste"

La Casa sul Mare Celeste è un libro che non si può raccontare a parole, perché parla solo al cuore, molto poco alla parte razionale di noi: troverete recensioni entusiaste che canteranno le lodi di questo libro in lungo e in largo, che probabilmente vi faranno impazzire per quanto ne sentirete parlare così bene, eppure nessuna, neanche questa, sarà in grado di trasmettere in modo puro e trasparente le emozioni che traboccano da queste pagine. La Casa sul Mare Celeste è una storia, ma prima di essere una storia direi che è un'esperienza, un viaggio che va intrapreso di cuore, senza troppe pretese, senza troppi schermi: ti butti fra le pagine e inizi a provare nostalgia per quella famiglia che stai cercando, o gioia, infinita gioia, per essere grato all'universo di averti donato una famiglia, che sia di sangue o non lo sia, che ti ha dato la possibilità di essere te stess*, che ti ha dato la possibilità di rompere quel guscio e iniziare a veder brillare i colori che fanno parte della tua vita, che la tua Casa sul Mare Celeste è lì da qualche parte, e in un modo o nell'altro sarai tu a trovare lei o lei a trovare te, il tuo solo e unico vero posto nel mondo.

"Ormai da tempo aveva accettato che certe persone, a prescindere da quanto fosse buono il loro cuore o di quanto amore avessero da offrire, erano destinate a rimanere sole. La vita aveva quello in serbo per loro. All'età di ventisette anni, Linus aveva capito di appartenere a quella categoria di persone. Oh, non che si fosse verificato chissà quale traumatico evento. Semplicemente si sentiva...meno luminoso degli altri. Come una lampadina a risparmio energetico in un mondo a mille watt. Nessuno l'avrebbe mai notato."

-TJ Klune, La Casa sul Mare Celeste

La Casa sul Mare Celeste è famiglia, è ritrovare se stess*, è ritrovare il colore in una vita che sembrava smorta e grigia, è ritrovare l'amore anche quando questo sembra perduto per sempre, è lottare a qualsiasi costo per le persone che si amano, e, soprattutto, è casa. Ho chiuso il libro con le lacrime agli occhi: è la dimostrazione che non serve una scrittura sfarzosa per scrivere qualcosa che tocchi il cuore di chi legga, e nel mio caso La Casa sul Mare Celeste ci è riuscito; mi ha coccolato tra le sue pagine, mi ha fatto sentire parte di una famiglia. Più di ogni altra cosa mi ha fatto ricordare che le vere occasioni, le occasioni che cambiano veramente la tua vita, la stravolgono e che bisogna cogliere sempre perché estremamente preziose, sono le persone.

Voto: 6/5 🌟

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